Inaugura il 3 marzo alla Galleria Alessandra Bonomo la doppia personale di José Angelino e Tristano di Robilant.
La collaborazione tra i due artisti si rinnova negli spazi della Galleria, dopo la recente mostra Oblique Magie del Tempo progettata per gli ambienti del Museo Archeologico di S. Scolastica di Bari, attraverso una riflessione che mette in dialogo le opere luminose e i dispositivi sensibili di José Angelino con le sculture in ceramica e le fusioni in vetro di Tristano di Robilant.
I riferimenti all’esperienza espositiva al museo archeologico hanno consentito di tradurre la mostra in una dimensione più intima e raccolta, che lega le opere l’una all’altra, dando la possibilità di interagire da vicino con i singoli lavori e di instaurare connessioni fra le proprietà luminescenti e cromatiche degli oggetti. La coesistenza di ceramica, vetro e materiali inerti fa emergere la possibilità di interazione fra le varie opere, evidenziando linguaggi e percorsi individuali e dando accesso alla natura segreta della pratica di ciascuno.
José Angelino realizza per la mostra installazioni site-specific, porzioni di sistemi isolati frutto di un’interferenza di elementi come gas, risonanze e onde sonore che abitano lo stesso luogo e lo stesso tempo, nati dall’osservazione di quelle dinamiche naturali che risultano essere “preferenziali” nella manifestazione e nello sviluppo di un qualsiasi evento.
Tristano di Robilant plasma lo spazio creando un equilibrio fra luce, colore e strutture geometriche. La purezza delle fusioni in vetro, unita alle qualità plasmabili delle terrecotte, contribuiscono a creare una un’atmosfera primitiva, fatta di rispondenze ritmiche tra le opere, strutture architettoniche, riferimenti biblici e poesie.
Josè Angelino (Ragusa, 1977) vive e lavora a Roma.
Laureato in Fisica, nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja e nel 2016 a Bologna il premio “ArteFiera40”. Tra le sue mostre più recenti: Oblique Magie del Tempo, Museo Archeologico di S. Scolastica, Bari (2022); Coltivare l’Arte, Cappella di S.Caterina, Isola Bisentina (2022); Resistenze, Museo di Palazzo Collicola, Spoleto (2021); La Forma dell’Oro, Building Gallery, Milano (2021); Millis (2020), Teatro India, Roma; Sometimes it leaps forth, Seen, Anversa (2020).
Tristano di Robilant (Londra, 1964) vive e lavora a Ripabianca.
Dopo essersi diplomato alla University of California – Santa Cruz, nel corso degli anni ha sperimentato con diversi materiali: ceramica, bronzo, alluminio e vetro, lavorando anche con il disegno, la fotografia e la scrittura. Ha esposto in mostre personali e collettive come Oblique Magie del Tempo, Museo Archeologico di S. Scolastica, Bari (2022); Galassie Peculiari, Museo della Ceramica, Mondovì (2022); The window speaks to me, Venice Glass Week, Magazzino Gallery, Palazzo Contarini Polignac, Venezia (2020); Youth, Tristan Hoare Gallery, Londra (2019); Tristano di Robilant, Museum of Contemporary Art, San Diego (2016); Lance Fung Gallery, New York (1998); Holly Solomon Gallery, New York (1993).